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Manifesto per il rilancio del settore immobiliare

Logo FiaipFiaip lancia la sfida: ecco le 11 proposte per rilanciare il settore

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Il 79% degli Italiani è proprietario dell’abitazione principale, 1.400.000 sono i lavoratori coinvolti nella filiera immobiliare, 4.200 miliardi è il valore delle abitazioni civili e 1.000 miliardi il valore degli immobili ad uso diverso dall’abitativo, questi pochi dati sono sufficienti a far comprendere come il settore immobiliare, oltre ad essere trainante per la nostra economia, assuma da sempre un ruolo fondamentale per il benessere e la stabilità del nucleo centrale della nostra società: la famiglia.

A differenza di altri Paesi, la proprietà immobiliare diffusa ha prodotto ricchezza per la maggioranza dei cittadini, anziché risolversi in un beneficio di pochi grandi proprietari. La proprietà diffusa ha favorito il formarsi di un capitalismo popolare, che è rimasto immune nel tempo dalle crisi prodotte, dall’eccessiva finanziarizzazione dei mercati e che ha garantito, nel contempo, con la propria patrimonializzazione, il debito pubblico italiano.

Tra i fattori che stanno allontanando gli italiani dall’investimento immobiliare si annoverano l’alta tassazione del bene “casa”, che in questi ultimi tempi è diventata la più alta d’Europa e l’erosione del valore dei beni immobili causata da una modalità di tassazione ingiusta, in quanto applicata in forma patrimoniale e non reddituale. Le politiche depressive, recentemente applicate al settore immobiliare, unitamente alle difficoltà di erogazione del credito, hanno causato nell’ultimo quadriennio la perdita di 500.000 posti di lavoro.

11 PROPOSTE PER IL RILANCIO DEL SETTORE IMMOBILIARE

1) Riduzione della pressione fiscale sugli immobili, semplificazione fiscale ed eliminazione Enti inutili

2) Tassare i redditi derivanti dal patrimonio e non il patrimonio

3) Meno debito con le dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato

4) Eliminazione della tassa sulla prima casa

5) Revisione della Legge sulle locazioni

6) No al consumo del suolo, sì al recupero dell’esistente

7) Edilizia agevolata, no a nuove costruzioni

8) Facilitare l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa

9) Facilitare l’acceso al credito immobiliare per mezzo dell’agente immobiliare

10) L’agente immobiliare e il passaggio da ausiliario del commercio a professione intellettuale

11) Lotta all’evasione fiscale e all’abusivismo professionale

Procedere con un piano di rilancio del settore immobiliare è quanto mai necessario visto che le politiche recessive, messe in atto per tamponare i buchi del bilancio statale, non potranno durare in eterno. La scelta obbligata, che chiunque governerà l’Italia nei prossimi anni dovrà mettere in atto, è quella di riformare completamente la costosa struttura che governa il nostro Paese, lasciando spazio all’iniziativa privata e creando opportunità per coloro i quali vogliano scommettere sulle proprie capacità. Senza il rilancio dell’economia in generale, e del settore immobiliare in particolare, l’Italia sarà risucchiata dal vortice della decrescita.

Affrontare oggi le questioni dell’economia reale esclusivamente dal punto di vista ideologico, non potrà che procurare ulteriori danni al nostro Paese. L’Italia per crescere ha bisogno di liberare risorse di carattere sia economico che intellettuale; risorse ed energie che attualmente sono soffocate da una pressione fiscale intollerabile, che toglie la speranza agli imprenditori e impedisce la sopravvivenza dei lavoratori dipendenti. Il settore immobiliare, nel suo insieme, ricomprende tutti gli aspetti dell’economia, ha forti incidenze nel settore turistico, è la base per lo stabilimento di imprese industriali straniere, è fonte di lavoro per le P.M.I., per le professioni intellettuali, settore dell’arredamento, del design e tanto altro, quindi descrivere questo comparto come improduttivo perciò è quanto mai sbagliato.

 

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