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Settore immobiliare, il futuro è il Metaverso

Immobiliare e real estate nel Metaverso

Ora chiudete gli occhi. Immaginate intere città sospese nello spazio, con palazzi altissimi e con, al loro interno, appartamenti super moderni con tutte le comodità. E poi ancora, isolette fluttuanti con piscine e impianti sportivi su cui rilassarsi e divertirsi. Il tutto, raggiungibile tramite un semplice visore virtuale. Vi starete chiedendo come sia possibile. Ebbene, è il Metaverso a permetterlo, che, scusate il gioco di parole, è sempre più “realtà” e il settore immobiliare ne è consapevole e pronto a lasciarsi coinvolgere.
Come riporta uno studio condotto da MetaMetric, infatti, il settore della compravendita di immobili sul digitale ha raggiunto un valore di 500 milioni di dollari nel 2021 e si prevede che raddoppierà entro la fine del 2022, se si considera che si sono superati gli 85 milioni di dollari nel solo mese di gennaio.

Metaverso, cos’è e le origini del termine
Insomma, tutto ci porta sempre più ad affermare che il futuro del settore immobiliare è nel Metaverso, ma a cosa ci si riferisce con questo concetto? FuNeal Stephenson nel libro “Snow Crash” (1992) a coniare questo termine, descritto dall’autore come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet.

In realtà, è un concetto difficile da definire in maniera puntuale e univoca, e tale definizione è piuttosto riduttiva. Ad ogni modo, è possibile affermare che con questo termine ci si riferisce alla realtà aumentata, ad un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi popolati da avatar; ed è proprio perché è possibile affibbiargli l’appellativo di “mondo”, che è da sottintendere che in esso si può certamente costruire, vendere e comprare e, nello specifico, costruire, vendere e comprare immobili.

Immobiliare e Metaverso: la posizione del Gruppo FRIMM
Come riportato da questo articolo de Il Sole 24 Ore, dallo scorso 28 ottobre 2021 Facebook – l’azienda, non il social network; ndr – ha cambiato nome in Meta e da quel momento le vendite di immobili nel Metaverso sono aumentate a dismisura. Republic Realmad esempio, ha pagato ben 4,3 milioni di dollari per acquistare terreni su Sandbox, una tra le più grandi piattaforme immobiliari del Metaverso, con l’intento di creare un centinaio di isole, chiamate Fantasy Islands, con ville e impianti per gli sport acquatici.

“Oggi è possibile affermare che il settore del real estate è sempre più proiettato al Metaverso, con l’intento di costruire immobili digitali in mondi digitali che hanno le loro regole e che, presto, ospiteranno i nostri avatar che “vivranno” una loro vita digitale in luoghi digitali, acquistando beni digitali e non. Sì, potremo anche acquistare, vendere e, passatemi il termine, abitare gli immobili”, spiega il vicepresidente di FRIMM Vincenzo Vivo. “Se il Metaverso è di certo una novità, per FRIMM il digitale e il concetto di realtà virtuale non sono inediti. Ci stiamo preparando a permettere agli agenti immobiliari e ai costruttori di condividere sulla nostra piattaforma MLS anche gli immobili virtuali, digitali, del Metaverso. Sarà, di certo – conclude Vivo – una nuova specializzazione di cui il Metodo FRIMM dovrà certamente tenere conto”.

Consapevole che il digitale è il futuro del settore, FRIMM ha già digitalizzato la commercializzazione dei cantieri e delle sue nuove costruzioni condividendo in MLS tutti quegli immobili che ancora non esistono per permettere agli agenti immobiliari di venderli direttamente, senza bisogno del tradizionale ufficio vendite sul posto. In ogni caso, ad oggi è la figura dell’investitore ad avere la difficoltà più grande perché si trova ad assegnare valori certi in un contesto il cui futuro è incerto, pur essendoci già aziende che si stanno adoperando per la vendita immobiliare del Metaverso. C’è però una differenza sostanziale tra il settore immobiliare “reale” e quello digitale della quale non si è ancora fatto cenno, ovvero quella della presenza del concetto di “infinito”. Infatti, a differenza della realtà, in cui ci sono confini e limiti, il Metaverso non contempla il concetto di “fine”, e questo potrebbe essere un problema non indifferente nell’assegnazione del valore a un qualsiasi immobile.

Insomma, il futuro è già qui, ma è ancora tutto da esplorare.

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