Come dire che il mercato delle case, nel 2013, è retrocesso di quasi 30 anni: quel volume di scambi si era fatto registrare infatti nel 1984. Anche confrontando i dati con il primo anno di crisi dell’immobiliare, il 2008, il calo al 2013 è comunque molto rilevante, con un fatturato che è passato da 112 miliardi di euro ad appena 68 miliardi (-39,7%). Per non parlare dei trend fatti registrare negli altri segmenti di mercato non residenziale: tra il 2008 e il 2013 è sceso del 50,9% il fatturato per il settore singoli uffici, del 55,1% il settore dei piccoli negozi, del 50,6% il mercato dei capannoni industriali.
Tirando le somme, il fatturato complessivo del settore immobiliare ha registrato una riduzione di 57,7 miliardi, che equivalgono a tre volte il fatturato della Fiat e a quasi la metà dell’Eni.
In ogni caso, i primi segnali di ripresa già visibili nel 2014 si concretizzeranno nel 2015, stando all’istituto di ricerca. Il prossimo anno, quindi, si prevede una risalita del mercato favorita dal tendenziale aumento dell’erogazione dei mutui, passati dai 90mila del 2012 ai 118mila del 2013, e da alcuni incentivi previsti nel decreto legge “Sblocca Italia”.
. . . .il mercato delle vendite sembrerebbe in timida ripresa! è vero, iniziano ad esserci più potenziali acquirenti di fascia media, quelli che effettivamente mancano e fanno muovere il mercato immobiliare!