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Entro il 2030 il 15% degli edifici dovrà salire di classe energetica: dalla G ad almeno la F. La Commissione Europea non bloccherà vendite e affitti di immobili

È stata ritrattata la notizia secondo la quale la Commissione Europea avrebbe voluto bloccare le vendite e gli affitti degli immobili che non raggiungeranno determinati requisiti di efficienza energetica entro il 2030. La smentita, come riportato dal Corriere.it, arriva direttamente dal vice presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, che afferma “la nostra proposta non prevede alcun divieto di vendita per gli edifici, spetterà alle autorità nazionali individuare come far rispettare gli standard indicati dall’Unione”.

Infatti, la proposta presentata lo scorso 14 dicembre 2021 dalla Commissione Europea non presenta nulla che indichi il divieto di vendita e affitto degli immobili che non rispettano determinati requisiti relativi all’efficienza energetica ma individua comunque gli standard da rispettare invitando gli Stati membri a intervenire in merito.

La Commissione Europea chiederà quindi ai vari governi di individuare e rinnovare in via prioritaria il 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori. Si parla di circa 30 milioni di immobili per le quali l’UE stanzierà 150 miliardi di euro da ora fino al 2030.

Quali classi energetiche dovranno essere raggiunte?

Sono dieci le classi energetiche che caratterizzano gli immobili e vanno dalla A, ovvero la migliore che a sua volta è composta in altre quattro sottoclassi, alla G, ossia la peggiore.

Secondo la Commissione Europea, le classi energetiche che dovranno raggiungere gli edifici sono:

  • gli edifici residenziali dovranno essere almeno in classe F entro gennaio 2030 e almeno in classe E entro il 2033;
  • gli edifici pubblici e non residenziali dovranno raggiungere almeno la classe F entro il 2027 e la classe E entro il 2030.

Gli incentivi

Per queste operazioni, oltre a usufruire dello stanziamento dell’UE, possono essere sfruttati i diversi bonus fiscali introdotti per l’edilizia, diversi dei quali sono stati riconfermati per il 2022 con l’ultima Legge di Bilancio, che vanno dai diversi Bonus Casa al Superbonus 110%.  Queste agevolazioni hanno interessato varie tipologie di immobili e in molti ne hanno già fatto uso per migliorare le prestazioni energetiche delle proprie abitazioni. Infatti, secondo i dati Enea-Mise diffusi dall’associazione nazionale costruttori edili, a fine novembre 2021 in tutta Italia sono stati effettuati circa 70.000 interventi, di cui però meno del 15% su edifici condominiali.

Stop alle caldaie a gas

La disposizione per la riqualificazione energetica degli edifici della Commissione Europea riguarda poi le caldaie. È previsto nel 2027 lo stop al sostegno alle caldaie a gas con la graduale eliminazione dei combustibili fossili nel riscaldamento e raffreddamento entro il 2040, oltre a un percorso per trasformare in emissioni zero il patrimonio edilizio nazionale entro il 2050.

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