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Mercato immobiliare 2024: continua la flessione ma si stima una crescita del 2%, con una media migliore rispetto a quella europea

Se il 2023 del settore immobiliare rimarrà impresso per le sfide economiche che lo hanno caratterizzato, il 2024 si prospetta come un anno di stabilizzazione in cui l’inflazione rallenterà con una progressiva riduzione dei tassi nella seconda metà dell’anno, mentre le compravendite subiranno una ulteriore leggera diminuzione, mantenendo una continuità con quanto accaduto nell’anno appena passato. Tra gli aspetti positivi c’è da evidenziare che dalle proiezioni il mercato del mattone italiano del 2024 andrà meglio rispetto alla media europea nonostante il leggero calo previsto: l’Italia crescerà del 2% avvicinandosi a un giro d’affari di 150 miliardi di euro di fatturato.

Mercato immobiliare 2024: continua la flessione ma si stima una crescita del 2%, con una media migliore rispetto a quella europea

2023: UN’EREDITÀ DIFFICILE DA GESTIRE

Le sfide che gli operatori del settore immobiliare hanno affrontato negli ultimi 12 mesi sono state una diretta conseguenza degli eventi accaduti nel biennio precedente.

Il boom economico registrato nel periodo 2021-2022, che ha coinvolto anche il settore immobiliare con cifre significative in termini di compravendite, ha segnato l’inizio della ripresa economica del paese post pandemia. Questa dinamica ha generato da un lato un costante aumento dei prezzi, dando vita a un fenomeno inflazionario e, dall’altro un declino del potere d’acquisto delle famiglie italiane. Lo scenario è stato ulteriormente aggravato dagli sviluppi internazionali, come la guerra in Ucraina. Nel 2022, i prezzi delle materie prime hanno subito ulteriori rialzi che sommandosi agli incrementi del 2021 hanno reso il 2023 un anno particolarmente complicato per l’economia italiana e, di conseguenza, anche per il comparto immobiliare.

Con l’aumento dei tassi di interesse – misura contenitiva della BCE per frenare l’inflazione – si è assistito a un calo generale delle richieste di istruttoria per prestiti immobiliari (una diminuzione del 29,9% nel primo semestre e una del 33,3% nel secondo trimestre del 2023). Inoltre, rispetto a soli tre anni fa, un acquirente in attesa della stessa somma di mutuo si è trovato con un capitale ridotto del 30%, che lo ha costretto a scegliere una casa più piccola o a orientarsi verso zone più periferiche. Questa situazione ha avuto un impatto diretto anche sui venditori, che vista la diminuzione costante del numero di potenziali acquirenti hanno pensato di ridurre i prezzi di vendita per stimolare l’interesse del mercato.

Questa combinazione di fattori ha portato a una contrazione del mercato immobiliare dove sono scese sia la domanda che l’offerta di immobili. L’inflazione, indiscussa protagonista di questa flessione, ha messo un freno alle transazioni immobiliari e, secondo le proiezioni, il 2023 si è chiuso con un calo del 12% circa sulle compravendite rispetto al 2022 (784 mila compravendite).

Nonostante queste difficoltà il 2023 ha registrato anche valori positivi come i prezzi di vendita che hanno mantenuto la loro stabilità e le locazioni che sono cresciute costantemente (+5,4% nel primo semestre su scala nazionale). Inoltre, non si sono verificate interruzioni nell’accesso al credito per le necessità immobiliari dei giovani under 36.

PROIEZIONI PER IL MERCATO IMMOBILIARE 2024

Le proiezioni per il 2024 delineano un quadro impegnativo per il settore immobiliare, soprattutto nel primo semestre. Il mercato immobiliare è in delicato equilibrio, influenzato com’è dall’andamento dei tassi di interesse, i quali, con l’ultimo aumento (quello di settembre) hanno contribuito a frenare la crescita dell’inflazione. Questa manovra, sebbene abbia temporaneamente contenuto l’inflazione, ha mantenuto i tassi ancora elevati (4,5% circa), complicando l’accesso al credito per l’acquisto di una casa, soprattutto per coloro che necessitano di finanziamenti consistenti.

L’ultima dichiarazione della presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, offre un barlume di speranza, suggerendo che i tassi di interesse potrebbero aver raggiunto il loro picco, escludendo la necessità di ulteriori aumenti. Questa notizia è particolarmente positiva per coloro che considerano l’opzione di un mutuo a tasso variabile. Tuttavia, ci vorrà ancora del tempo prima di vedere riduzioni nette sui tassi e sfumano le possibilità di possibili tagli già a partire dall’estate 2024.

Questo scenario fa pensare a delle stime per il 2024 che suggeriscono un’altra contrazione, con volumi di compravendite intorno alle 650 mila unità. Al momento la tendenza generale degli italiani è quella di rimanere in affitto, ma si prevede un cambiamento considerando gli imminenti aumenti a doppia cifra sulle locazioni. La chiave per gli operatori del settore sarà concentrarsi su ciò che è nuovo e di qualità, poiché gli investimenti si orienteranno verso abitazioni più moderne ed efficienti (massima attenzione alla classe energetica vista la direttiva Case Green), uffici di alta qualità, centri commerciali innovativi e logistica di ultima generazione.

Gli agenti immobiliari italiani dovranno affrontare le sfide in continuità con l’anno appena trascorso, adottando strategie mirate che includano la preparazione e la capacità di lettura del mercato, l’apertura a nuove specializzazioni come lo sviluppo immobiliare o il commerciale, e, in fine, la collaborazione con i colleghi per risolvere più velocemente le esigenze dei clienti mettendo al primo posto la loro soddisfazione.

Alcuni dei dati rilevati per la redazione di questo articolo provengono da fonti come Nomisma e Scenari Immobiliari.

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